ictusAprile mese della prevenzione dell’Ictus, promosso in Italia da ALICE Italia Onlus l’associazione che da oltre venti anni si occupa di sensibilizzare ed informare le persone riguardo l’Ictus Cerebrale. Ne ha parlato il Prof. Carlo Gandolfo, Ordinario di Neurologia all’Università di Genova e componente del Comitato Tecnico-Scientifico di A.L.I.Ce. Italia Onlus, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del programma “Genetica Oggi”

“E’ fondamentale controllare con regolarità la pressione arteriosa, soprattutto perché, adeguatamente trattata, non costituisce più un pericolo per la nostra salute. E’ molto importante consultare sempre il proprio medico, che individuerà la terapia farmacologica più sicura e più adatta al singolo paziente” ha ricordato il Prof.Gandolfo, sottolineando inoltre che: “Il ruolo dell’ipertensione come fattore di rischio per l’ictus è noto da quasi un secolo. Le prime segnalazioni risalgono infatti agli anni ’20 del secolo scorso; è però dai primi anni ’90 che è risultato evidente, da numerosi studi clinici controllati, che ridurre la pressione arteriosa con i farmaci riduce drasticamente la probabilità di andare incontro alla malattia; una riduzione anche modesta dei valori di pressione, sia sistolica che diastolica, consente di abbassare il rischio di malattia anche del 40-50%. La scelta del trattamento – ha continuato il Prof. Gandolfo – è specifico compito del medico. Abitualmente il medico di medicina generale, che ben conosce il paziente, è in grado di cogliere la presenza di valori elevati di pressione arteriosa e di trattarla adeguatamente, se necessario”.

Dettagli sulla pressione

Riguardo poi le differenze fra “minima” e “massima” il Prof.Gandolfo ha spiegato come: “Un adeguato livello di pressione arteriosa è necessario perché il sangue riesca a scorrere nel nostro sistema circolatorio, assicurando così il nutrimento necessario per i tessuti dell’organismo. Il cuore batte in modo regolare e in questo modo fa circolare il sangue all’interno delle arterie. La pressione arteriosa più alta, definita “sistolica” o “massima” si verifica quando il cuore si contrae e il sangue passa nelle arterie, la pressione arteriosa più bassa, definita invece “diastolica” o “minima” è quella che si registra, all’interno delle arterie, tra un battito e l’altro del cuore”.

Andrea Lupoli

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