Il Dott.Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei medici di Roma, è intervenuto questa mattina nel corso del programma Genetica Oggi in onda su Radio Cusano Campus.

In questi giorni stanno girando molti spot pubblicitari – ha spiegato Magi- che dicono ai cittadini che chi pensa di essere vittima di errore medico può rivolgersi, gratuitamente, all’ente a cui fa pubblicità per fare causa e ottenere possibili risarcimenti. Questo nasconde qualcosa, per quanto ci riguarda, perché questo ente ha speso molto per la pubblicità su rete nazionale, almeno 2 o 3 milioni di euro che dovranno rientrare ad un ente che non è di beneficenza essendo una SRL che deve fare lucro. Questo avviene a danno dei cittadini, della sofferenza, perché le persone crederanno di essere aiutati entreranno in un meccanismo in cui invece di avere un risarcimento vedranno il risarcimento stesso trattenuto da questa società che ha seguito il loro caso.

“Per tale motivo noi, in quanto Ordine dei medici di Roma, proponiamo, a partire dal primo di febbraio, un vero sportello di supporto gratuito per i cittadini che credono di essere stati vittima di un errore medico ma anche un supporto per i medici accusati ingiustamente, ma soprattutto per i cittadini e per il rispetto dei loro diritti.”

“Il problema è che mancano i decreti attuativi della Legge 24 che disciplina il risarcimento da errore medico. Questo porta a quella situazione in cui invece che dal legislatore le indicazioni arrivano dalle varie sentenze che spesso si contraddicono fra loro. Questo crea grande confusione. Il parlamento deve fare le leggi e deve farle bene. Una volta bastava una legge oggi non si sa perché servono i decreti attuativi.

Questo sistema porta alla medicina difensiva che costa intorno ai 10 miliardi l’anno, gran parte dei risarcimenti poi arrivano dal fondo sanitario nazionale perché sono in autotutela  e perdiamo circa 14 miliardi solo per queste cose. Pensiamo se questi soldi invece che per contenziosi legali fossero usati per curare i cittadini avremmo risolto tutto quanto.”

Andrea Lupoli